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1) Dizion. 5° Ed. .
LACRIMARE e LAGRIMARE.
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LACRIMARE e LAGRIMARE.
Definiz: Neutr. Versar lacrime; detto così di persona, come di occhio o ciglio.
Dal lat. lacrimare. –
Esempio: Dant. Inf. 2: Poscia che m'ebbe ragionato questo, Gli occhi lucenti lagrimando volse.
Esempio: E Dant. Purg. 27: Mentre che vegnon lieti gli occhi belli, Che lagrimando a te venir mi fenno, ec.
Esempio: Dolcib. Avem. 10: E vidi là dove la Maddalena Gli lavò i piedi, lagrimando, a cena.
Esempio: Petr. Rim. 1, 156: S'egli è pur mio destino.... Ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda, Qualche grazia ec.
Esempio: Bocc. Laber. 156: Amaramente cominciai, non a lagrimare solamente, ma a piagnere.
Esempio: Bocchin. Ricord. 332: Mi cominciorno più terribilmente a cuocer gli occhi, e lagrimarmi in modo che non vedevo lume.
Esempio: Cas. Rim. 1, 26: E 'n quelle acerbe luci.... le rime mie pietà desta hanno; E forse.... Lacriman or sovra 'l mio lungo affanno.
Esempio: Tass. Gerus. 12, 66: In queste voci languide risuona Un non so che di flebile e soave, Ch'al cor gli serpe ed ogni sdegno ammorza, E gli occhi a lagrimar gl'invoglia e sforza.
Esempio: Buonarr. Aion. 3, 47: E a più d'un di lor lacrimò l'occhio, Nel fare il calicion la sua girata.
Esempio: Metast. Dramm. 1, 96: Non è ver che sia contento, Il veder nel suo tormento Più d'un ciglio lagrimar.
Esempio: Mont. Poes. 1, 247: Lagrimai di rimorso.
Definiz: § I. E per Mandar fuori per gli occhi le lacrime con gemito, lamenti, atti di dolore, o di grande commozione; Piangere. –
Esempio: Dant. Inf. 33: I' non piangeva; sì dentro impietrai: Piangevan elli; ed Anselmuccio mio Disse: Tu guardi sì, padre: che hai? Però non lagrimai, nè rispos'io ec.
Esempio: Petr. Rim. 1, 22: Poi, quand'io veggio fiammeggiar le stelle, Vo lagrimando e desiando il giorno.
Esempio: Bocc. Decam. 4, 227: La quale primieramente se n'andò al medico, e piagnendo gli 'ncominciò a dire: messere, a me conviene domandarvi perdono d'un gran fallo, il quale verso di voi ho commesso. Disse il maestro: e di che? E la fante non restando di lagrimar, disse: Messere, ec.
Esempio: Collaz. Ab. Isaac volg. 58: Lacrimando incaricavano se medesimi della pena del peccato, ch'egli non avean fatto.
Esempio: Ar. Orl. fur. 22, 44: Ed alla donna, a cui dagli occhi cade Un rio di pianto, dice: Or che s'aspetta? Soccorrer qui, non lacrimare, accade.
Esempio: E Ar. Orl. fur. 40, 12: Dato restauro a' corpi esausti e voti, Abbracciandosi insieme lacrimoro.
Esempio: Car. Arist. Rett. 131: E per questo Amasi non lagrimò (come si dice) vedendo condurre il figliuolo a morte, e lagrimò vedendo mendicare un amico.
Esempio: Tass. Gerus. 2, 43: Clorinda intenerissi, e si condolse D'ambeduo loro, e lacrimonne alquanto.
Esempio: Metast. Dramm. 5, 127: Io sono Fuor di me stessa; e nel contento estremo Per soverchio piacer lagrimo e tremo.
Esempio: Parin. Poes. 66: Allor le belle Dame, con mani incrocicchiate e luci Pavide al ciel, tremando, lagrimando, Tra la pompa fera! delle lugubri Sale vedean ec.
Definiz: § II. Per similit. –
Esempio: Grazz. Rim. 1, 13: Segno verace di doglia infinita Mostra sovente lagrimando l'aria.
Definiz: § III. Poeticam., per Implorare con lacrime, Chiedere piangendo, che alcuna cosa si faccia. –
Esempio: Dant. Purg. 13: I' fui senese..., e con questi Altri rimondo qui la vita ria, Lagrimando a Colui, che sè ne presti.
Esempio: But. Comm. Dant. 2, 312: E con questi Altri.... rimondo; co la purgazione.... lo peccato ch'io commessi ne la vita, Lagrimando; cioè pregando con lagrime, a Colui; cioè Iddio che sè ne presti; cioè conceda sè a me.
Definiz: § IV. Per similit., Versar gocciole, stille, Gocciolare. –
Esempio: Cresc. Agric. volg. 158: Pannosi ancora gli predetti innestamenti.... quando le viti lagriman con umore spesso e non acquoso.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 255: Il suo innestamento (del susino) si fa all'estremità di marzo o di gennaio, innanzi che la sua gemma cominci a lagrimare.
Esempio: E Cresc. Agric. volg. 567: Utilmente si pianta e fa lo 'nnestamento della vigna, quando le gemme cominciano a uscir fuori e innanzi che lagrimino d'umore acquidoso, ma spesso.
Esempio: Pallad. Agric. 231: Le viti che per troppo lagrimare perdono il frutto, dicono i Greci che ec.
Esempio: Soder. Coltiv. 116: L'acqua della vite, che lagrima quando si pota, bevuta prima, assicura dall'imbriacarsi.
Esempio: Bart. D. Op. mor. 31, 1, 54: Come uno stizzo verde, che coll'un de' suoi capi posto sul fuoco ad ardere, dall'altro schiuma e lagrima, soffia e cigola, ec.
Esempio: Trinc. Agric. 41: Non è altrimenti vero quello che molti asseriscono, che la forza e la gagliardia possano esser dannose e pregiudicare alla bontà e quantità del frutto, quando non potessero (le viti) lacrimare.
Definiz: § V. E per Uscire a gocciole, a stille, Stillare. –
Esempio: Bart. D. Grandezz. Crist. 92: Piante, da' cui tronchi, da' cui rami, nella corteccia sola dolcemente intaccati, lagrimava il soavissimo liquore del balsamo.
Definiz: § VI. Att. Versare, Mandar fuori, a goccie, a stille, a modo di lacrime. –
Esempio: Red. Ditir. 31: Altri beva il Falerno, altri la Tolfa, Altri il sangue che lacrima il Vesuvio.
Definiz: § VII. E poeticam., riferito alle stesse lacrime, per Versare, Spargere. –
Esempio: Ubert. Faz. Dittam. R. 41: Qui si taciero: e mai non lagrimaro Occhi di donna lagrime sì spesse, Come quivi il viso suo bagnaro.
Definiz: § VIII. E per Compiangere, Deplorare, Lamentare. –
Esempio: Dant. Purg. 23: La faccia tua, ch'io lagrimai già morta, Mi dà di pianger mo' non minor doglia.
Esempio: Bocc. Filoc. 1, 54: E' non è convenevole che così valoroso uomo rimanga ne' lontani campi dalla sua città, senza essere lagrimato e pianto.
Esempio: Tass. Rim. 3, 48: Se pianse (un attore), e risonò funebri e meste Voci, lagrimò seco il popol folto La dura cena.
Esempio: Soder. Agric. 8: Nè guarda (il cinocefalo), nè alza gli occhi, nè mangia, ma quasi come lacrimando il rapimento della luna,... testifica una insolita doglia.
Esempio: Chiabr. Rim. 1, 171: Qui sotto l'ombra dell'aereo sasso Ei lagrimò doglioso La beltà, che, perduta, anco l'incende.
Esempio: Rucell. Or. Dial. Sagg. 68: Ma quando bene i figli esser dovessero di lor vecchiaia il sostegno, a che lagrimargli morendo, se ec.?
Esempio: Segner. Pred. 507: I predicatori v'invitano, i confessori vi aspettano, affine di lagrimare amarissimamente sì gran miseria con esso voi.
Definiz: § IX. E per Passare in lacrime, fra le lacrime, riferito a tempo: ma non si userebbe che in poesia. –
Esempio: Tass. Lett. 5, 135: Rimasi tutto stordito: questa settimana l'ho lacrimata.